giovedì 17 aprile 2014

FORZA NUOVA : DIFFONDERE LA VERITA' SUL SABOTAGGIO DELLE ELEZIONI EUROPEE 2014

Il segretario nazionale di Forza Nuova ha richiesto questa mattina urgenti spiegazioni al Questore di Arezzo sulle motivazioni del fermo. Contestualmente è stato presentato al Tribunale di Roma esposto per i reati che si configurano nell'attentato alle libertà costituzionali, in base all' articolo 294 del codice penale

Nelle prossime ore verranno pubblicate foto del materiale raccolto e testimonianze dei dirigenti e militanti del Movimento vittime e protagonisti passivi del sabotaggio messo in moto scientificamente su tutto il territorio nazionale da parte di varie strutture del sistema.


LETTERA AL QUESTORE:

Egregio Questore,

Il sottoscritto Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, Le scrive a seguito del gravissimo episodio accaduto nella giornata di ieri ad Arezzo:
due nostri militanti sono stati infatti fermati e portati presso la vostra Questura, senza alcuna motivazione, per poi essere rilasciati dopo tre ore.
Questo è accaduto nonostante io avessi comunicato all'agente che aveva effettuato il fermo che i due militanti recavano con loro dei documenti e delle certificazioni essenziali per la presentazione delle liste a Roma, la quale scadeva per l'appunto alle ore 20.00 del giorno stesso.
Il fermo ingiustificato dei due giovani, e quindi la mancata consegna del materiale a Roma in tempo utile, ha effettivamente e concretamente impedito al movimento di potersi candidare nel Centro Italia.
Gradirei quindi avere un'immediata spiegazione riguardo a ciò che è avvenuto ieri pomeriggio intorno alle 16.00, così da poter formulare una denuncia alle autorità competenti in base all'articolo 294 del codice penale.

Saluti,

Roberto Fiore

giovedì 3 aprile 2014

DOVE SONO FINITI I SOLDI PER LA PRIMA INFANZIA?

La sezione viareggina di Forza Nuova, in seguito alle informazioni ricevute da ripetute segnalazioni effettuate da genitori che hanno figli di età compresa tra gli 0 e i 3 anni, rende noto che:

La regione Toscana ha stanziato dei fondi per buoni servizio per la frequenza dei servizi per la prima infanzia, ovvero, sconti sulle rette pagate dalle madri, applicati dai servizi per la prima infanzia (3-36 mesi) accreditati e convenzionati con il Comune (L’accreditamento è una “qualifica” definita dal Regolamento Regionale 47/r 2003).

A poterne beneficiare, come previsto dall’avviso regionale, sono le madri i cui figli siano rimasti in lista di attesa per i servizi per la prima infanzia comunali.

Ad assegnare i buoni servizio sono i comuni beneficiari delle risorse regionali messe a disposizione dall’avviso pubblico, Le risorse disponibili vengono ripartite tra i Comuni proporzionalmente alla consistenza numerica della lista di attesa ovvero del numero delle madri interessate all'iscrizione dei propri figli presso un servizio educativo per la prima infanzia privato.

Inoltre è importante evidenziare che è il Comune che deve adottare un atto amministrativo ad hoc (es. Determina dirigenziale) con il quale individua le madri beneficiarie dei buoni servizio e che i buoni servizio spettano anche nel caso in cui il servizio sia sito in un Comune differente.

I genitori interessati non sono stati messi a conoscenza dei predetti buoni servizio dagli uffici del comune preposti, i quali sono venuti a sapere dell'esistenza degli stessi tramite altre fonti e purtroppo soltanto dopo la scadenza dei tempi per poter effettuare la domanda.

I genitori aventi diritto ai buoni servizio hanno tentato invano di mettersi in contatto con l'assessore di competenza per avere delle spiegazioni e dagli uffici comunali hanno ricevuto soltanto risposte sommarie ed evasive.

Per quanto sopra, Noi della sezione viareggina di Forza Nuova, ci siamo posti le seguenti domande:

Il sindaco e l'assessore di competenza sono a conoscenza di questi fatti?

Gli uffici comunali preposti erano a conoscenza del bando specifico per i voucher definiti "buoni servizio" che sono riservati ai nidi accreditati convenzionati?

Nel caso in cui gli Uffici del comune fossero stati a conoscenza del bando in questione perchè non hanno provveduto ad informare gli interessati?

Esiste forse un intenzionalità "politica" o dirigenziale di non far usufruire le madri di tali convenzioni?

Qualcuno che lavora in comune ha forse interessi nel non far assegnare questi buoni presso le strutture accreditate con l'intento di dirottare i bambini verso altre strutture private non convenzionate?

A pensar male si fa peccato ma a volte ci si indovina, sarà questo il caso?